Ascoltare un ensamble di bravi cantanti che si esprimono in libertà giocando con le proprie voci dà un senso di leggerezza e grande divertimento. Questo può essere vero per qualunque disco di canto “a cappella”, ma Medley degli Alti & Bassi ha alcune particolarità che ne accrescono il valore.
Prima di tutto è un disco cantato eccezionalmente bene, come del resto ci si poteva aspettare conoscendo questi ragazzi che sono già alla quarta esperienza discografica. Lo spettro dei colori è variegato, e i diversi stili vocali si amalgamano molto bene, oltre a evidenziare un grande gusto nella scelta dei brani in funzione alle peculiarità espressive di ciascun solista.
Punto due: sono molto interessanti anche gli arrangiamenti, tutti di Alberto Schirò che è anche una delle voci del gruppo (West Side Story è firmata insieme a Nando de Luca).
Punto tre: ancora una volta un disco in cui la Musica viene trattata senza pregiudizi, prescindendo da generi, categorie e schemi. Gli A&B, con un sound da swing band ma con le sole voci e nessun altro strumento all’infuori di un tamburello, propongono un repertorio che attinge ai contesti più disparati, ridando vita persino a brani che si sarebbero detti ostici a un trattamento di tipo jazzistico (es Battisti o i Beatles).
Punto quattro: non è pretenzioso dire che gli Alti & Bassi si divertono a evocare alcuni miti del 900 attraverso le musiche che ne hanno fatto da colonna sonora. Io, ad esempio, ascoltando “A&B G’s – omaggio ai Bee Gees”, non ho potuto evitare nostalgie da “splendido quarantenne” ripensando a certe “merendine al cioccolato che non torneranno più…”.
I brani sono delle medley e sono tutti molto belli. Per questo sarei in imbarazzo se dovessi esprimere delle preferenze e ho avuto difficoltà nel dover scegliere solo alcuni sample per questa recensione. Mi si perdoni una considerazione di carattere molto personale: la mia passione per la musica, il mio più grande amore, è nata all’età di cinque anni, quando mi portarono al cinema a vedere “Gli Aristogatti”. La mia vita è stata segnata (per fortuna!) dalla famosa scena della jam session itinerante, con i gatti che suonano “Everybody wants to be a cat” in street parade sui tetti di Parigi. Premesso questo, non vi dico la commozione quando ho sentito gli Alti & Bassi riproporre proprio questo brano, con lo stesso spirito dei personaggi del cartoon e l’aria di chi …si sta divertendo un mondo!
[Color]Gianni Rubolino[/Color]